Ieri abbiamo avuto la fortuna di essere ospiti di Dolce Casa Cameo, potendo così portare a termine una nuova bellissima esperienza.
Alle 9.30 avevamo appuntamento presso la sede della Cameo a Desenzano del Garda (Brescia) e appena usciti dall’autostrada, a poche centinaia di metri, abbiamo subito trovato gli stabilimenti della fabbrica color vaniglia (e già da qua partivamo benissimo), e subito adiacente la sede di ‘Dolce Casa Cameo’ cioè lo spazio interattivo di Cameo che apre le sue porte a famiglie e scuole.


Appena scesi dall’auto i bambini hanno subito iniziato a giocare all’esterno con i budini ‘giostra’ e con la mucca MU MU.
Poi siamo stati accolti dal loro personale: la guida di questo incontro (Alessandro) e la pasticciera Giuliana, una squadra veramente preparata e valida.
Mentre Alessandro ci spiegava dove porre giacche, borse e ci offriva caffè e Ciobar io ero già a bocca aperta perchè avevo capito l’organizzazione e quello che ci avrebbe aspettato.

Ci siamo quindi riuniti attorno al grande tavolo, assaporando un primo dolce assaggio della giornata e pulendo qualche ‘baffo’ che il Ciobar ha lasciato sui bambini.
Poi tramite la proiezione di un video ci è stata fatta una presentazione della società, per nulla pesante ma addirittura piacevole, che ha catturato anche l’attenzione dei bambini presenti…. da qua mi si è aperto un mondo.

Avevo osservato infatti che all’estero (cosa che ho notato soprattutto in Turchia), sulle confezioni era presente la scritta dr.Oetker, ma mai sono andata a fondo a questa storia: il Dr. Oetker era veramente un dottore, più precisamente un farmacista che ha fondato l’azienda nel 1893 ed è è stato l’inventore della commercializzazione di bustine con il giusto quantitativo di lievito per un Kg. di farina. Eh si, perchè prima, se si voleva cucinare un dolce si andava in farmacia e si chiedevano gli ingredienti e questi venivano dati all’incirca, ed il dolce non era mai perfetto. Nel 1953 in Italia cambiò il nome da Dr.Oetker a Cammeo (si non è un refuso, ma proprio con due emme) e dal 1985, per semplificarne ulteriormente la pronuncia è diventata l’attuale Cameo.
Prima di prendere le nostre postazioni, siamo andati in bagno a lavarci le mani e io avrei quasi potuto terminare la mia gita già qua: 8 lavandini (1 a postazione), con una cura eccelsa nella pulizia e nelle esigenze dei bambini. Matilde non voleva più uscire, scioccata dal fatto che ci davano pure gli elastici per capelli per legarli prima di cucinare.

Ma poi, il nostro spazio in cucina ci attendeva, con grembiuli, cappello da chef, ricetta personalizzata con i nostri nomi e varie terrine, ingredienti e attrezzi da cucina.
Giuliana ci ha spiegato i vari passi da rispettare per realizzare la nostra ricetta e abbiamo seguito ogni sua parola per riuscire a portare a termine nel miglior dei modi il compito che ci era stato assegnato. Io con Matilde e Ajlan con Matteo, dove i maschietti di casa ci spiavano per non rimanere indietro e non essere da meno… poi abbiamo decorato e messo in teglia i nostri biscotti (oltre ad aver appreso tanti piccoli segreti della cucina) ed infornato nel forno che ci era stato assegnato e che riportava l’etichetta con i nostri nomi.


















Durante la cottura abbiamo fatto un piccolo giretto alla scoperta dei nuovi prodotti lanciati sul mercato da Cameo (eh quanti ce ne sono….) e poi ci ha atteso una gustosa ‘merenda’ di pizze, pizzette, cheesecake e mini krapfen. I bambini hanno perfino potuto disegnare, colorare e progettare nuovi dolci che sono stati imbucati nel ‘forno magico’ pronti per essere presi in considerazione come nuove idee da parte dell’azienda: e chissà che un giorno non troveremo al supermercato la torta alla menta con le stelline alla fragola, frutto dell’immaginazione di Matteo.
Non ho fatto in tempo a girarmi che ho trovato i bambini con altri baffi di Ciobar : Giuliana è veramente troppo disponibile e con Alessandro ci hanno offerto tantissime cose.
Poi i nostri dolcetti sono stati sfornati e con una cura estrema, i bambini li hanno riposti all’interno della confezione che ci è stata consegnata (ma pochi ne sono rimasti fino all’arrivo a casa).
Abbiamo condiviso una giornata molto diversa, in cui la passione per la cucina che ci accomuna a tutti e 4 (eh si, pure i bambini) ci ha spinti a metterci in gioco assieme ad altre famiglie provenienti da diverse località, per vivere un’esperienza coinvolgente e da ricordare.
Un laboratorio che tiene impegnate circa due orette, ma vista l’ottima organizzazione sono ore che volano e che non bastano: i bambini hanno pure fatto la spesa pur di non uscire e restare ancora un pò a godersi di quella struttura così perfetta.
Tutte le novità riguardanti questo progetto e ogni fattibile esperienza sono visibili dal sito www.dolcecasacameo.it dove si può prenotare direttamente quella più adatta alle proprie esigenze di gusti e/o età.
I piccoli apprendisti pasticceri sono stati bravissimi e tutti assieme abbiamo scoperto un luogo magico dove ci siamo sentiti immediatamente come a casa, avvolti dal calore domestico.
Io amo la cucina, ed è uno dei luoghi che più amo: questa volta ho potuto avere gli spazi che ho sempre desiderato, condividendo questa passione assieme ad altre mamme e papà ma la ricetta più bella ce la siamo portati a casa: tante risate e sorrisi, e felicità che sprizzava dagli occhi. Seguire le passioni di tutti è difficile, ma indispensabile per mantenere l’armonia ed è in questi momenti di condivisione che non importa più il risultato finale ma la voglia di fare nuove esperienze assieme.
Photo: Fotokam
Location: Cameo

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